CINEFORUMIGRANTE "VOLTI VAGANTI" ALL'ARCA

aspettatevi ottime proiezioni

UN BACIO APPASSIONATO
Casim, figlio di pakistani ma nato a Glasgow lavora come dJ in un club. La sua famiglia ha già programmato per lui il matrimonio con una cugina. Ma Casim si innamora di Roisin, l'insegnante irlandese di musica della sorella minore. Da qui nascono i problemi, aggravati dal fatto che Roisin è separata e l'Istituto cattolico in cui insegna pretende da lei una condotta moralisticamente irreprensibile. L'amore dei due giovani rischia di essere minato sin dall'inizio ma i due proveranno a resistere. Loach non è più l' arrabbiato di una volta o, meglio, lo è ancora quando deve difendere i più giovani e più deboli come in Sweet Sixteen. Quando invece si tratta di integrazione razziale la sua rivolta morale resta ad alto livello ma cerca (spera?) in una soluzione positiva. Questo fa bene al suo cinema in cui cerca sempre più di proporre le diverse posizioni non rinunciando a denunciare ma cercando anche di comprendere. Così se il padre pakistano è chiuso al nuovo anche il sacerdote cattolico è incapace di comprendere e sa solo giudicare e punire. Ma in entrambi i campi (la sorella minore da una parte e il direttore della scuola dall'altra) c'è chi, senza rinunciare alla propria appartenenza, sa guardare 'oltre'. Quell'oltre che per Loach è sempre stato rappresentato dall'essere umano con i suoi slanci, con le sue debolezze, con i suoi doveri ma anche con i suoi diritti. 


CINEFORUM IN ITALIANO 
tratta le varie sfaccettature delle questioni connesse all'immigrazione, temi che vanno dai preconcetti,  alla diffidenza,  al razzsimo, ma che toccano anche il problema dello spauracchio del terrorismo fino ai sentimenti individuali e personali, un ciclo di sei film in lingua italiana, 

TUTTE LE PROIEZIONI SARANNO PRECEDUTE DA CENA SOCIALE:
  1. IL MIO NOME è KHAN:  Giovedì 29/11/2012

Rizvan Khan soffre sin dalla nascita di una particolare forma di autismo, la Sindrome dii Asperger che gli consente di comunicare meglio in forma scritta che orale e che gli impedisce di intuire le reazioni altrui. Cresciuto con la madre e un fratello geloso delle attenzioni che gli venivano dedicate ha sviluppato una particolare abilità nel riparare guasti meccanici. Dopo la morte della genitrice il fratello, emigrato e in carriera da tempo, gli trova un lavoro come rappresentante di prodotti cosmetici negli Stati Uniti. Qui Khan conosce Mandira Rathore, madre single di un ragazzino a cui l'uomo si affeziona e che prenderà il suo cognome. Proprio dal cognome musulmano (Mandira è Hindu) inizieranno i problemi per il ragazzino dopo l'11 settembre 2001. La tragedia è in agguato."Il mio cognome è Khan ma non sono un terrorista". Questa è la frase che Rizvan Khan (novello Forrest Gump concepito a Bollywood) 'deve' dire al Presidente degli Stati Uniti dopo che il senso di colpa di essere musulmano è stato scaricato sulle sue spalle con forza. Il cinema indiano ha ormai saputo trovare in se stesso quella forza narrativa che alle latitudini italiche si vorrebbe avere ma che troppo raramente si riesce a concentrare. Riuscire a produrre e girare dei film che coniughino la spettacolarità sotto forma di grande mélo con la volontà di affrontare importanti temi della contemporaneità non è sempre impresa facile. Karan Johar riesce a sviluppare i molteplici argomenti della diversità senza mai assumere toni predicatori e andando a toccare tutte le corde di un pubblico semplice ma non stupido. L'handicap mentale, la separazione all'interno dell'universo religioso del subcontinente asiatico, l'irrazionale caccia al musulmano scatenatasi dopo l'attentato alle Twin Towers entrano come temi forti in un film che non disdegna la scena strappalacrime così come, nella migliore delle tradizioni, la sequenza con tanto di canzone e di danza. In un film oversize come durata ma che scorre senza mai annoiare.

2. QUANDO SEI NATO NON PUOI PIU NASCONDERTI: Giovedì 6/12/2012;

Film del regista milanese, Marco Tullio Giordana, tratta del problema dell'immigrazione clandestina in Italia. Lo fa tramite gli occhi di Sandro, un ragazzo di tredici anni di Brescia che durante un viaggio con il padre e un amico del padre cade inavvertitamente in mare senza che il padre se ne accorga. Dopo aver rischiato di morire, viene ripescato da alcuni extracomunitari che si trovavano su una carretta del mare per raggiungere le coste italiane. Sulla nave, Sandro, conoscerà le terribili condizioni dei clandestini e stringerà un'amicizia con due di loro. Si tratta di Radu e Alina che - una volta giunto in Italia dove l'aspettano i ricchi genitori - tenterà di portare con sè a Brescia, ma si scontrerà con la ferrea logica della legge e della burocrazia.
3. WELCOME GIOVEDì 13/12/2012


Bilal, giovane curdo, ha lasciato il suo paese alla volta di Calais, dove sogna e spera di imbarcarsi per l'Inghilterra. Dall'altra parte della Manica lo attende un'adolescente che il padre ha promesso in sposa a un ricco cugino. Fallito il tentativo di salire clandestinamente su un traghetto, Bilal è deciso ad attraversare la Manica a nuoto. Recatosi presso una piscina comunale incontra Simon, un istruttore di nuoto di mezza età prossimo alla separazione dalla moglie, amata ancora enormemente e in segreto. Colpito dall'ostinazione e dal sentimento del ragazzo, Simon lo allenerà e lo incoraggerà a non cedere mai ai marosi della vita. A sua volta Bilal aprirà nel cuore infranto di Simon una breccia in cui accoglierlo. Ma il mondo fuori è avverso e inospitale e l'uomo dovrà sfidare le delazioni dei vicini di casa e la legge sull'immigrazione che condanna i cittadini troppo umani e "intraprendenti" col prossimo.

4. EAST IS EAST GIOVEDì 20/12/2012




Ayub Khan-Din sceneggia una sua commedia di successo sul multietnismo nelle periferie britanniche e O'Donnell dirige un film eccezionale, ironico, trascinante: un vero fenomeno. Om Puri è il padre anglicizzato ma non fino al punto da non pretendere dai suoi figli un matrimonio tradizionale. Basset è la moglie british che si scontra con lui. I figli sono più inglesi di un nativo. Il melting pot produce un vero capolavoro cinematografico.






5. ALMANYA, LA MIA FAMIGLIA VA IN GERMANIA GIOVEDì 27/12/2012







Dopo aver lavorato per 45 anni come operaio ospite Hüseyin Yilmaz, annuncia alla sua vasta famiglia di aver deciso di acquistare una casetta da ristrutturare in Turchia. Vuole che tutti partano con lui per aiutarlo a sistemarla. Le reazioni però non sono delle più entusiaste. La nipote Canan poi è incinta, anche se non lo ha ancora detto a nessuno, e ha altri problemi per la testa. Sarà però lei a raccontare al più piccolo della famiglia, Cenk, come il nonno e la nonna si conobbero e poi decisero di emigrare in Germania dall'Anatolia.





RASSEGNA A CURA DI PAOLA FARACI

Venerdì 28 settembre BRASILEIRINHO
             Mika Kaurismaki, Brasile, 2005,90’
Giovedì 4 ottobre BREAKING THE SILENCE: MUSIC IN AFGHANISTAN
             Simon Broughton , Afghanistan, 2002, 60’
Giovedì 11 ottobre EL GUSTO
             Safinez Bousbia, Irlanda, 2012, 88’
Giovedì 18 ottobre LATCHO DROM
             Toni Gatlif, Francia, 1993, 103’
Giovedì 25 ottobre L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO
             Agostino Ferrente, Italia, 2006, 93’
Giovedì 8 novembre REBETIKO
             Costas Ferris, 1983, 150’
Giovedì 15 novembre FLAMENCO
             Carlos Saura, Spagna, 1995, 98’
Giovedì 22 novembre SUFI SOUL: THE MYSTIC MUSIC OF THE ISLAM
             Simon Broughton, Siria,Turchia, Pakistan, India, Marocco, 2008, 50'
Giovedì 29 novembre CAFÉ DE LOS MAESTROS
             Miguel Kohan, Argentina, 2007, 90’


Rembetiko Giovedì 08 Novembre

 Questo giovedì ci sposteremo in Grecia, per conoscere meglio uno dei generi musicali che ha conquistato sempre più ascoltatori negli ultimi anni.

Il film narra degli anni d’oro del rebetiko. Questo genere musicale si diffuse in Grecia all'inizio del secolo scorso, quando, dopo la sconfitta dell’esercito in Turchia, milioni di greci dell'Asia Minore furono costretti fuggire nella Grecia continentale. I rebetikos sono caratterizzati dal contenuto scabroso dei testi: amore, emarginazione, le della difficoltà della vita, i difetti del potere costituito, che gli costò la censura sotto il governo del generale Metaxas. L’azione ruota intorno al personaggio di Marika Ninou, la leggendaria cantante della Kompanìa, compagna del re del rebetiko Vassilis Tsitsanis.

ORE 20:30 CENA ETNICA (euro 3):
Cena greca: SOUTZOUKAKIA, polpettine aromatizzate e riso al vapore accompagnate dallo TZATZIKI, la salsa più famosa della cucina greca a base di yoghurt, aglio e cetrioli.


  L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO Giovedì 25 Ottobre
Il ritmo della terra - Cineforum de L'arca
 ORE 20:00: CENA AFGHANA
Dopo il successo dello scorso giovedì, il Signor Shapoor torna tra i fornelli per noi; questa volta per preparare riso pilau accompagnato da polpettine speziate

ORE 21:30: INIZIO DELLA PROIEZIONE
L'appuntamento è con l'unico film italiano della rassegna, L'ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO di Agostino Ferrente, 2006.

Roma, Piazza Vittorio. Un gruppo di artisti e intellettuali italiani, su tutti Mario Tronco, tastierista degli Avion Travel, decide di salvare il vecchio cinema teatro Apollo, che, dopo essere stato declassato a cinema porno, sta per essere trasformato in sala bingo, e di costituire un'orchestra stabile composta appunto, anche e soprattutto, da musicisti extracomunitari. Il progetto-sogno inizia nel 2001 e nel giro di diversi anni, con tantissime difficoltà e con tenacia ancora maggiore, vede la luce...

Giovedì  18 Ottobre a partire dalle ore 20.00

ORE 20.00 CENA AFGHANA (contributo 3 euro):

Questa settima il nostro tour del mondo attraverso la cucina fa tappa in Afghanistan, grazie alla bravura del nostro cuco d'eccezione, il Signor Mohamed Shapoor.

ORE 21.30 PROIEZIONE "LATCHO DROM " (ingresso gratuito):

Film-documentario di Toni Gatlif, 1993, 103’, Francia.
Tra musiche e danze il film-documentario racconta il lungo percorso che dall'anno 1000 (circa) alla fine del 1900 il popolo rom ha intrapreso dal nord dell'India fino alla Spagna e la relativa evoluzione musicale che, raccogliendo tradizioni culturali musicali, trasforma la musica zingara, sfociando, alla fine, con il flamenco.

 
Ritmata combinazione di flamenco, musica della
tradizione araba andalusi e berbera, la musica chaabi
era il cuore e l’anima dell’Algeri cosmopolita degli anni ‘40. Quando la Guerra di
indipendenza mise fine alla convivenza tra le comunità musulmana ed ebraica, gli
esponenti più in vista della scena chaabi furono costretti a ritornare in Francia oppure
a disperdersi in una Algeria sempre più autoritaria. Almeno fino al 2003, quando la
regista Safinez Bousbia scopre casualmente alcune vecchie fotografie di un’orchestra
chaabi in una bottega della città. I successivi due anni la vedranno impegnata nella
stimolante quanto faticosa ricerca dei membri di quel gruppo di musicisti ed amici.
Giovedi prossimo 11 Ottobre a partire dalle ore 20.00, preceduto da cena etnica a modestissimo costo, nella sede dell'Arca a Pizza casa Professa n° 1

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